

Le fratture in età pediatrica sono trattate diversamente dalle fratture dell'adulto, in particolare la differenza riguarda l'età del bambino e la tipologia di fratture. E' necessario pertanto che vi sia una figura professionale specializzata in tale chirurgia. L'osso nel bambino è molto più elastico rispetto all'adulto per cui la possibilità di frattura si riduce. Esistono in particolare delle fratture tipiche del bambino chiamate "fratture a legno verde", nelle quali l'osso non è completamente diviso come nell'adulto, ma rispecchiano l'aspetto di un ramo parzialmente piegato. Tali fratture non sono gravi, normalmente guariscono con immobilizzazione di poche settimane.
I distacchi condro-epifisari sono tipici dell'età pediatrica e sono una frattura che riguarda la zona di passaggio fra osso e i nuclei cartilaginei di accrescimento. Sono classificati da 1 a 5 in base alla gravità, vanno trattati con particolare attenzione in quanto possono provocare un arresto dell'accrescimento per una lesione del nucleo cartilagineo epifisario. Pertanto, eventuali mezzi di sintesi da utilizzare non devono interessare i nuclei stessi; esistono in particolare dei mezzi di sintesi per bambini per le fratture delle ossa lunghe che risparmiano tali nuclei: fili di Metaizeau, si tratta di strutture elastiche che si inseriscono attraverso una mini-incisione e vengono rimossi a frattura guarita dopo circa 30-40 giorni.
Altri mezzi di sintesi utilizzabili nei bambini sono i fissatori esterni, i fili di Kirschner. Le placche vanno utilizzate nei bambini più grandi e nelle fratture gravemente scomposte poiché interferiscono con la crescita dell'osso. Vanno pertanto rimosse appena possibile.
Le fratture nel bambino sono una patologia frequente da trattare presso una struttura specializzata, e riguardano le fratture da traumatologia della strada, soprattutto da investimento, e le fratture cosiddette "stagionali" legate ai giochi all'aperto.
I problemi muscoloscheletrici del bambino in crescita sono diversi da quelli di un adulto, così come lo è la risposta ai traumi, alle infezioni e alle deformità. A volte, quello che appare in prima battuta come un'anomalia è invece una semplice variazione del processo di crescita e si risolve spontaneamente con il tempo, così come molte condizioni sono uniche dell'infanzia, e non si possono verificare nella vita adulta. Il compito del chirurgo ortopedico pediatrico è di diagnosticare e curare i problemi muscoloscheletrici dei bambini, quali per esempio le deformità degli arti o della colonna vertebrale osservati alla nascita o più tardi (piede torto del neonato, scoliosi, dismetrie degli arti), e così via), le anomalie della deambulazione, i traumi ossei, le infezioni, i tumori e le patologie delle ossa o delle articolazioni.
Il materiale riassorbibile nella chirurgia del piede
Essendo il piede un organo di movimento, la mia attitudine è limitare il più
possibile l'uso per la chirurgia di materiale metallico che porta a una
rigidità e a volte a un'intolleranza. Negli ultimi anni il materiale
metallico usato in precedenza è stato via via sostituito da materiale
riassorbibile in polilattato (viti, cambre, pin) che è da preferire quando
possibile all'uso di materiale metallico, essendo il polilattato riassorbito
dall'organismo nel giro di 6-8 mesi e non dovendo essere rimosso.
Le fratture in età pediatrica sono trattate diversamente dalle fratture dell'adulto, in particolare la differenza riguarda l'età del bambino e la tipologia di fratture. E' necessario pertanto che vi sia una figura professionale specializzata in tale chirurgia. L'osso nel bambino è molto più elastico rispetto all'adulto per cui la possibilità di frattura si riduce. Esistono in particolare delle fratture tipiche del bambino chiamate "fratture a legno verde", nelle quali l'osso non è completamente diviso come nell'adulto, ma rispecchiano l'aspetto di un ramo parzialmente piegato. Tali fratture non sono gravi, normalmente guariscono con immobilizzazione di poche settimane.
I distacchi condro-epifisari sono tipici dell'età pediatrica e sono una frattura che riguarda la zona di passaggio fra osso e i nuclei cartilaginei di accrescimento. Sono classificati da 1 a 5 in base alla gravità, vanno trattati con particolare attenzione in quanto possono provocare un arresto dell'accrescimento per una lesione del nucleo cartilagineo epifisario. Pertanto, eventuali mezzi di sintesi da utilizzare non devono interessare i nuclei stessi; esistono in particolare dei mezzi di sintesi per bambini per le fratture delle ossa lunghe che risparmiano tali nuclei: fili di Metaizeau, si tratta di strutture elastiche che si inseriscono attraverso una mini-incisione e vengono rimossi a frattura guarita dopo circa 30-40 giorni.
Altri mezzi di sintesi utilizzabili nei bambini sono i fissatori esterni, i fili di Kirschner. Le placche vanno utilizzate nei bambini più grandi e nelle fratture gravemente scomposte poiché interferiscono con la crescita dell'osso. Vanno pertanto rimosse appena possibile.
Le fratture nel bambino sono una patologia frequente da trattare presso una struttura specializzata, e riguardano le fratture da traumatologia della strada, soprattutto da investimento, e le fratture cosiddette "stagionali" legate ai giochi all'aperto.
I problemi muscoloscheletrici del bambino in crescita sono diversi da quelli di un adulto, così come lo è la risposta ai traumi, alle infezioni e alle deformità. A volte, quello che appare in prima battuta come un'anomalia è invece una semplice variazione del processo di crescita e si risolve spontaneamente con il tempo, così come molte condizioni sono uniche dell'infanzia, e non si possono verificare nella vita adulta. Il compito del chirurgo ortopedico pediatrico è di diagnosticare e curare i problemi muscoloscheletrici dei bambini, quali per esempio le deformità degli arti o della colonna vertebrale osservati alla nascita o più tardi (piede torto del neonato, scoliosi, dismetrie degli arti), e così via), le anomalie della deambulazione, i traumi ossei, le infezioni, i tumori e le patologie delle ossa o delle articolazioni.
Il materiale riassorbibile nella chirurgia del piede
Essendo il piede un organo di movimento, la mia attitudine è limitare il più
possibile l'uso per la chirurgia di materiale metallico che porta a una
rigidità e a volte a un'intolleranza. Negli ultimi anni il materiale
metallico usato in precedenza è stato via via sostituito da materiale
riassorbibile in polilattato (viti, cambre, pin) che è da preferire quando
possibile all'uso di materiale metallico, essendo il polilattato riassorbito
dall'organismo nel giro di 6-8 mesi e non dovendo essere rimosso.